Ci sarà pure un senso

Dovresti vedere. I bambini nuovi nelle carrozzine, gli danno dei nomi come Emanuele, Irene, Sofia, e non sanno cosa significa; i cani senza casa che pensano un istante alla volta, frugano fiori di argine e cartacce di merendine; le donne che appendono le tende nei cortili e sbattono cuscini e tappeti; i merli che rubano vermi alla terra smossa dai nidi delle talpe miti e misteriose; i ragazzi con gli zaini e la fretta infilano le sette di mattina, gli occhi gonfi della musica della notte; le vecchie in ciabatte che mettono in un angolo una carta oleata con gli avanzi e un cerchio di gatti inselvatichiti gli si fa intorno, mangiano circospetti poi si disperdono scavalcando reti; i tir uno dietro l’altro si incrociano e si salutano coi fari lungo l’asfalto che taglia le campagne fra il Nord e il mare; i campanili che si alzano all’alba e si stirano al cielo da borghi di foschia; gli uomini col giornale nuovo piegato sotto il braccio e l’ansia di vincere gli pesa nelle tasche e gli conta il tempo; un garage spalancato e un’auto che luccica silenziosa col muso rivolto al cancello; vedove che stringono al manubrio fiori incartati nei ricordi indifferenti, e poi quando tornano dietro le finestre scostano una tendina e guardano in strada la vita passata che ripassa uguale; un vecchio sapiente che ferma il traffico con una paletta rossa e verde per far attraversare una corsa di grembiulini celesti. E le tortore accovacciate invisibili dentro i pini marittimi chiamano a caso, e sembra un lamento lugubre ma è come voce di donna che cantilena tra sé e le ore del giorno.
Ma non me li posso nascondere, non posso, io li ho visti e non li dimentico. Una madre giovane nella chiesa a tre navate, un vecchio che si aggirava come un topo intorno ai gigli immobili dell’altare, fuori il sole e dentro larghe strisce di freddo. Pregava quella donna, un bimbo senza capelli e la sua morte accanto; lo avrebbe tirato giù, quel cristo coi piedi e il cuore inchiodati, ucciso e già morto, lui, già lontano al sicuro, muto e cieco… una cosa, credimi, da non poter reggere, nascondersi e farsi pietra, non trovare il fondo dell’angoscia e scappare via dai dèmoni e le loro maledette maledizioni.

4 thoughts on “Ci sarà pure un senso

  1. Salve, guardando il suo blog ho pensato che potesse meritare una breve intervista per poterlo includere tra le recensioni del nuovissimo blog.guidaconsumatore.com.

    Che ne pensa?

    Se interessato, può scrivermi a r_milione@yahoo.it

    Grazie

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