Una bella gatta da pelare

Per il 3 febbraio ho accettato di partecipare alla nuova (velleitaria?? nooo!) iniziativa della Biblioteca: Il Nobel secondo noi, una serata di cultura e intrattenimento sulla scia del già collaudato Campiello? Remake! che si svolge da due anni poco dopo l’assegnazione del premio-Campiello-quello-vero, e che entrambe le volte ha completamente sovvertito la classifica. In pratica, utenti volonterosi della Biblioteca presentano libri e autori in lizza e li sottopongono al giudizio del pubblico, che ha dimostrato di gradire queste competizioni e finora ha partecipato numeroso e caloroso.
Allora ‘sto Nobel: saremo in cinque e ciascuno proporrà il suo candidato, con il supporto di un partner che leggerà dei brani originali.
Io non potevo dire di no, anche perché non ho mai avuto dubbi sul mio candidato. Ed è qui che dovrò mettermi a pelare la gatta, perché non è uno qualunque ma un personaggio complesso e forse per il grande pubblico anche alquanto indigesto.
Eccolo qua: David Foster Wallace.David Foster Wallace Hai detto niente.
Oh certo, su di lui c’è così tanto da dire da essere solo in imbarazzo, ma appunto in imbarazzo lo sono eccome, dato che dovrò condensare tutto in 14 minuti netti.
Fa niente, per DFW val la pena impegnarsi al massimo. E poi con la mia esperienza di gattofila una gatta da pelare in più o una in meno a me mi fa un baffo.

2 thoughts on “Una bella gatta da pelare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.


*