Sostiene Teresa

Sostiene Teresa che lei non ci voleva andare, al collegio delle monache. Che lei è una bambina buona, obbediente e studiosa, mentre le sue compagne sono qui perché a casa facevano i capricci e a scuola non combinavano niente. Che l’hanno messa in collegio per essere liberi di litigare su chi deve tenersi la villa con piscina, la bmw, la casa al mare, la casa in montagna e tutti i soldi della cassaforte. Per essere più liberi di litigare su tutto, e farsi i dispetti a vicenda. Che erano loro, casomai, a dover andare in collegio, i suoi genitori.

Sostiene Teresa che con lei hanno fatto presto, troppo presto, e perfino senza bisogno di litigare: la bimba la mettiamo in collegio, così non è né mia né tua. E infatti il sabato e la domenica, quando tutte le altre bambine tornano a casa, nessuno dei due la viene a prendere, così lei resta lì, nella sua stanzetta di collegio, a guardare dalla finestra il parco coperto di foglie gialle.

Sostiene Teresa che il blu della divisa la sbatte, perché è già pallidina di suo, e si fa pena da sola quando si guarda allo specchio dopo aver indossato la gonnellina scozzese a pieghe e il cardigan blu, e se si fa la coda di cavallo il fiocco deve essere blu anche quello perché così vogliono le monache, e dicono che il rosa – che le piace di più – è troppo frivolo.

Sostiene Teresa che le manca il suo cane e che ignora che fine gli abbiano fatto fare, forse hanno mandato in collegio anche lui perché non hanno tempo di occuparsene mentre litigano.
Che lei non sa dire chi dei due ha torto e chi ragione, ma se la mamma esce tutti i pomeriggi con le amiche e il papà torna a casa sempre a notte fonda un motivo ci sarà. Un motivo da grandi, magari. Il brutto è che ad andarci di mezzo è stata lei, sostiene Teresa. Che sarebbe stato meglio avere meno soldi e più figli, così lei avrebbe avuto fratelli e sorelle per giocare e i genitori meno grilli per il capo.

Sostiene Teresa che da grande non si sposerà mai, oppure si sposerà con un uomo buono e gentile e avranno tanti bambini buoni e gentili e felici. Sostiene che non sa bene come far passare gli anni che ci vogliono per diventare grande, e che non ha nessuno a cui chiederlo. Perciò sta pensando di farcela da sola, Teresa.

Questo sostiene Teresa, signor Giudice del Tribunale per i Minori.
Ne tenga conto.

(nell’immagine, Berthe Morisot: Lucie Léon al pianoforte, 1892)

Contributo all’EDS Il blues del blu della Donna Camèl (qualcuno fermi quella donna!) insieme a:

Diavoli blu di Dario
NY Blues di Singlemama 
Colori di MaiMaturo
La linea blu di Singlemama
Il blu dell’universo che non c’è di Lillina
Morte nel blu di Lillina
Il trattore di Pendolante
Crossroad di Call me Leuconoe
Le ore scure (grigio, rosso e blu) di Marco C.
I won’t let you down di Hombre
Onde
di Calikanto
Fever di Cielo (AKA Fevarin e carnazza)
Diritto e rovescio
di La Donna Camèl
Diritto e rovescio due, la vendetta di La Donna Camèl
So long di Brux
Davvero non lo so di Hombre
L’automobile di Pendolante
Non importa
di Lillina 

13 thoughts on “Sostiene Teresa

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  5. Molto belli i pensieri di Teresa, (te lo dice uno che ha frequentato, e rifrequenterà tra un pochino, i Signori Giudici dei Tribunali per i Minori)

  6. Bellissimo questo racconto, come se i bambini non capissero, come se non fosse terribile non poter decidere della propria vita… forse non ci riprendiamo mai da questa iniziale tortura di essere per anni in balìa di altri…

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