Perplessità in biblioteca

Confusione
Utente assidua ultrasettantenne, che legge solo thriller e polizieschi ma in quantità, mi chiede urbanamente, per la nipote che studia:
“Vorrei Orgoglio e pregiudizio di Jane Eyre”.
Orgoglio e pregiudizio o Jane Eyre?
Orgoglio e pregiudizio di Jane Eyre”.
Orgoglio e pregiudizio è di Jane Austen – la avverto.
“Ah sì? Mi sarò confusa. Ma allora Jane Eyre cos’ha scritto?”

Apparenze
Mammina volonterosa con pargoletto quattro-cinquenne mi chiede La festa dei pigmei.
“Forse intendeva La foresta dei pigmei di Isabel Allende?”
“Ah sì, volevo dire la foresta!”
Del resto una rapida ricerca nel catalogo e poi anche in ibs mi conferma che non esiste un libro con il titolo che dice lei. Le vado dunque a prendere il libro giusto, ma quando lo prende in mano la costernazione si dipinge sul suo viso:
“Ma non è una storia per bambini?? Sa, dal titolo…”
Li ho dirottati su una storia dei Puffi, che sono come pigmei ma blù, e poi fanno un sacco di feste nella loro foresta.

Dilemma
La Tribù dei Lettori della biblioteca, reduci dallo spasso del Nobel secondo noi, si è inventata un’altra carnevalata: una serata dedicata ai libri da S-consigliare. Ciascuno presenti un libro acclamato che secondo lui è una bufala e lo stronchi senza pietà. Divertimento assicurato. Il guaio è che i libri che non mi piacciono entro le prime 50 pagine io li mollo senza finirli, quindi con quali argomentazioni potrei stroncare, chessò, City di Baricco o un qualunque Paasilinna o La solitudine dei numeri primi eccè eccè eccè? Solo barando di brutto, temo.
Però non credo di avere tutta quella faccia tosta, per cui mi sa che stavolta passo.

2 thoughts on “Perplessità in biblioteca

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