Qua da me da due ore nevica forte, con raffiche di vento da tormenta che pare di essere sulla traiettoria di un cannone sparaneve.
Niente panico: è domenica, si sta a casa.
Si legge, si scrive, si blogga.
Oppure si dorme sul divano abbracciati a un gatto, sognando le dune dorate del Barhein.
ciao qui c’è vento ma non nevica, in effetti qui non nevica mai o quasi mai. mi linki il pazzio nuovo? giuro che questo non lo cancello. a.
Insomma… un gatto fortunato.
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@Buccia: io adoro gli spammer e i troll, mi alzano il contatore delle visite. Dirottali da me senza tema
Ciao, non sono il tuo gatto (purtroppo 😉
Però ti devo dire che il Bar Hein(z) era il bar dove i miei a-mici andavano a bere birra (io no, ‘che sono astemio); quello di cui parli tu temo che sia il Bahrain, eh eh eh…
L’immagine della neve che cade mi è molto familiare. Quella della donna abbracciata a un (una) gatto (gatta), pure. Se non è mia moglie, è la piccola, se non è la piccola è la grande…
In casi come questi, fioccano parole.
Gatto: sei astemio? Io ho una gatta che lecca l’orlo del bicchierino di grappa di mio marito, la sera davanti alla tivù. Ma probabilmente lo fa per ruffianarselo…
Paesanino: tu pensa che in famiglia siamo in 4 e abbiamo 5 gatti, il che significa che ne avanza uno, e puoi star tranquillo che me lo prendo io.
Questo significa che in casa vostra non ci sono figlie allergiche al pelo.
Qui ne esiste una.
Ciao Buccia, ti ricordi di me?