Male, anzi male

Non ha vinto nessuno, stando ai numeri. Non in modo limpido e convincente.
Ma sempre stando ai numeri, chi ha comunque perso (oltre al sistema delle rilevazioni, alla legge elettorale, a molte altre cose e in buona sostanza all’intero paese, che pagherà la spaccatura in modi che sarà meglio cominciare a mettere in conto) è lo schieramento di centrodestra, al quale sono stati sottratti un po’ troppi voti perché possa dirsi, se non vincitore, almeno soddisfatto. Dovrà invece riflettere sul fatto che molti italiani, stavolta, hanno espresso chiaramente la loro disapprovazione a un governo abituato a cullarsi nelle sue manie di grandezza e nelle certezze che si procura con una disinvolta pratica clientelare. Stavolta non è bastato, e il gigante vacilla in modo evidente: questo è il risultato più incontrovertibile, anche se poco gioverà all’atto pratico.
Su quei voti in meno (quelli che il centrodestra, secondo gli italiani, ha demeritato) il centrosinistra, seppure zoppicando, è cresciuto fino a un incerto e risicato pareggio, e ora pare in possesso di quello scarto in più (talmente misero da risultare imbarazzante) che tecnicamente gli consegna la Camera.
Una Camera che tuttavia avrà le mani legate e sarà messa sistematicamente nell’impossibilità di deliberare dal prevedibile vendicativo boicottaggio del Senato.
Annamo bene.
E mo’?

27 thoughts on “Male, anzi male

  1. E mo’ prepariamoci a una delle peggiori pastette della storia repubblicana (e per “repubblica intendo quella di Silla e Mario, passando per l’impero romano e quello carolingio, ecc.). D’Alema si è già messo in bocca un paio di mentine per il fiato. Paura…

  2. Sto preparando i bagagli. Voglio diventare anch’io un italiano all’estero, così poi eleggo un bischero qualsiasi e lascio che se lo godano gli italiani in Italia, per rappresaglia contro la F.I.E.O.F.S (Federazione Italiana Elettori con Occhi Foderati di Salame). Vieni anche te? Posto finestrino o corridodio?

  3. Il relativismo del concetto di ‘vittoria’.

    Alle 15,30 di ieri sembrava che il csx dovesse far sfracelli e se v’era motivo di rammarico era soltanto nel fatto che il crollo di FI non fosse ancor più vertiginoso.

    Attorno alle 20,00 la vergognosa eccitazione del tg2 nel commentare il sorpasso annichiliva il nostro sguardo incredulo.

    Siamo andati a dormire in un Paese berlusconizzato, ci siamo svegliati in un Paese spaccato in due come una mela renetta, come dicono tutti, o forse sostanzialmente neutro, asettico, se non apatico almeno non troppo fiducioso.

    Cerchiamo di accontentarci. Sai com’è quando ti capitano quei libri mal impaginati, con i fogli attaccati insieme? Ecco, oggi noi siamo a lavorar di tagliacarte sul primo dei fogli: un lavoro oscuro e tedioso, ma senza il quale il libro non si può leggere.

  4. Sarà che vivo nella parte sbagliata dell’Italia spaccata, sarà che appartenere alla schiera dei minoritari è normale routine, ma per me questo è vincere comunque.

  5. Una settimana fa temevo proprio quello che poi è successo: una vittoria troppo risicata per essere significativa. Nei giorni immediatamente precedenti il voto, i deliri del cavaliere mi hanno fatto, invece, pensare ad una rimonta certa del centrosinistra. Ora penso che, comunque, è meglio la temuta pastetta che una vittoria della destra.

  6. Infatti, proviamo a pensare ad altri 5 anni di berlusconismo.

    1826 giorni.

    43824 ore.

    2629440 minuti.

    157766400 secondi di leggi ad personam / insulti ai non allineati / manifestazioni di servilismo / figuracce internazionali.

    Beh, c’è speranza che tutto questo ce lo siamo risparmiato, e tiriamo un profondo sospiro di sollievo.

  7. piuttosto che…

    non riesco ancora a farci sù ragionamenti complessi, mi sento ancora in bilico.

    credo che l’italia si sentirà in bilico per un po’ troppo tempo.

  8. La Camera sarà pure un casino, ma non preoccuparti: le cose importanti si decidono sempre in Cucina…

  9. Almeno due motivi di cauta soddisfazione. Uno serio:

    – i giovani under 24 hanno ribaltato le sorti del voto, facendo passare il centrosinistra dal – 400 mila voti al Senato al + 25.000 alla Camera).

    E un altro altrettanto serio:

    – Meglio vincere per una incollatura

    che ricevere un’altra inculatura.

    Paesanino

    Paesanino

  10. Gatto, Cristina, ma… non era a letto che si risolvono le cose importanti? almeno da quello che mi pare di ricordare.

  11. Tendenzialmente sono d’accordo con radiobeba, però accolgo – seppure con prudenza – le considerazioni di Ziby e Paesanino. Oggi anzi arrivo a convincermi che aver battuto Berlusconi anche di un solo pelo di gatto sia una vittoria epica, perché significa che non c’è stato quel voto bulgaro dei pecoroni abbagliati dalle sue vigliacchissime menzogne, ma sono stati in molti, in moltissimi a negargli la fiducia rispetto al passato. Ripeto infatti: la vittoira della sinistra non sarà matematicamente brillante ma è matematicamente inoppugnabile, mentre è molto ma molto più chiara la sconfitta del centrodestra, perché fino a pochi mesi fa per noi era un sogno solo pensare di arrivarci vicino.

    Ora però, al lavoro: chi a palazzo (loro) e chi nelle piazze (noi, che non staremo a guardare)

    Sursum corda, fratelli!

  12. Zop, non ti ho lasciato da parte: dopo passo da te a leggere il nuovo post. Oggi mi sono presa una giornata di libera uscita e sono in arretrato con tutti. Sorry.

  13. Bucciadimela, la politica è come un ristorante: il piatto si presenta bene, è appetitoso, è saporito.

    Ma è meglio che non entri in cucina a vedere come lo preparano…

  14. Dunque: la pollitica è un ristorante, il parlamento è un casino, le cose importanti si risolvono a letto, Buccia è sempre in cucina…

    e io cosa ci faccio qui sul divano, allora?

  15. anche se per un solo voto,ma vedere le loro facce,livide nella notte,ascoltare i loro insulti,resi più insulsi dal sonno e dalla stanchezza,dico che ne valeva la pena-il resto è da fare,parecchio,ed anche abbastanza in fretta-la pentola bolle e le camere sono da rassettare*perchè Aprile è un buon tempo per ricominciare*

  16. Un voto piccolo, ma ce lo faremo bastare.

    Troppa gente ha paura. Bisgna confortarli, non incutere altro timore, offrire un sorriso per ricostruire, un abbraccio per sognare un futuro.

    Ce lo dobbiamo fare bastare.

    Ma abbiamo fatto ben altro, passeremo anche quest’esame, se e’ il cuore che si giudica.

  17. Non so, forse lo dico solo perché ho (abbiamo) bisogno di crederci, ma non ho mai sentito Prodi tanto fermo e sicuro di sé come in queste ultime ore. Il “basta” dei coglioni è diventato anche suo.

  18. Ma, sai, il modello di un gioco istituzionale di contrappesi m’è sempre apparso come un traguardo ideale.

    Noi governiamo, in compenso voialtri ci controllate.

    Nel caso specifico, poi, non mi spiaceva l’idea di tornare a cedere all’opposizione la presidenza di un ramo del Parlamento. Dimenticando, ovvio, che nei 5 anni di cdx chi governava s’è guardato bene dal farlo. Mi sembrava un gesto distensivo per riavvicinare i due iceberg.

    Poi però ho letto e ascoltato alcuni commenti, ho assistito alle ultime ignobili barricate dello sconfitto, e ho capito una cosa.

    Anzi: ho capito che Prodi ha capito una cosa.

    Prodi ha capito che la gente lo ha votato per un programma e una coalizione.

    Mutarne una virgola non sarebbe corretto; ecco perché è apparso così rigoroso e finanche severo nel respingere le sirene destrorse e propugnare una drastica reintroduzione di regole, anche impopolari.

    Mi pare una posizione netta e semplice. Disarmante, quasi. Ma, dato il contesto, tutt’altro che scontata.

    Che poi nel csx lo lascino fare, beh, it’s a different kettle of fish.

  19. Ben detto, Ziby, ben detto. Esattamente quello che penso io.

    Si presenta una navigazione difficile, una gimcana fra iceberg, che richiede un timoniere con polso fermo e palle d’acciaio. Ma era doveroso da parte di Prodi, per prima cosa, respingere ogni seppur minimo accenno di mano tesa (che poi ti prendono un braccio) per rispetto a chi si è giocato il futuro votando un ben preciso programma.

    Il suo, non una via di mezzo. Il suo.

  20. E’ amara consolazione non essere più succubi della berlusconite acuta, ma più amara è la verità che dispiace a tutti: la cassa pare essere ormai vuota!

    Speriamo che Iddio continui a proteggere il Bel Paese.

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