Houston, abbiamo un problema

Si abbiano (io ho) i seguenti dati:
– pc con Vista (beh, non cominciate subito a dire “c’è di meglio”)
– client di posta Windowsmail (ho le mie manie, ok?)
– account (più d’uno ma tutti con) @libero (sì, lo so, non il massimo della stabilità)

Da stamattina l’ambaradan si è ammutinato e mi scarica la posta in arrivo in doppia o triplice copia, ma non mi permette di inviare – ‘sto impunito – perché a suo dire nomeutente e password non gli garbano più (guarda se si può essere più volubili di così!)
Dopo aver provato con le buone, sono passata ai vaffanculo, ma si vede che i miei sono un po’ debolucci. C’è mica qualcuno che può rincarare la dose in milanese, toscano, calabrese, genovese, romano, meglio ancora turco?
O, in alternativa ancora più gradita, un neurochirurgo psicosomatico con specializzazione in endocrinologia e andropausa elettronico-informatica in grado di suggerirmi che cazzo fare?

* * *

Aggiornamento domenica 15 luglio: ho scritto, mi hanno risposto, ho seguito alcune istruzioni e ora va meglio. Nel senso che posso inviare; però continuo a ricevere in doppia copia, e ogni tanto mi si chiede ancora di inserire nomeutente e password, ma così, random, a cazzo. Mi contento, dai, che a scrivergli ancora c’è rischio di incasinare tutto di nuovo. Un grazie commosso agli affezionati imprecatori che, nel raccoglimento delle loro camerette, si sono uniti a me in ispirito per elevare un coro di appropriate bestemmie suppliche.

9 thoughts on “Houston, abbiamo un problema

  1. Cosa devi fare non lo so….io sono un imbranata, ma se vuoi un po di turpiloquio aggiuntivo mi do da fare, anche se ora che ci penso mica conosco termini del genere puramente dialettali! Al massimo arrivo a tradurre quelli che conosco!

  2. Ho ancora copia delle lettere inviate a quelli di libero che si chiudevano con “meno maikbongiorni e fiorelli e più banda!”.
    poi son tornato alla casa madre e tutto è filato liscio
    Quanto a “Vista”, non sparo sulla misericordia.
    Però, ti abbraccio forte.

  3. Purtroppo suggerimenti non ne ho, ma insulti tanti. Ti presto un “c’at vegnà un cancher” (letteralmente “che ti venga un cancro”), gergalmente utilizzata anche in maniera amichevole, ben augurante, ma, alla bisogna, piuttosto incisiva anche come malaugurio.

    • Una mia ex-amica molto pudica il massimo che riusciva a cucire insieme era un surreale “che ti esploda il pollicione” (che ci ho provato ma non serve neanche questo).

  4. Eh, fatti un account provvisorio su gmail, tanto ricevere ricevi e il problema andrà a posto da solo, non credo sia colpa tua. (Sapevo che libero in uscita funzionava solo con loro stessi come provider di connettività oppure da webmail, è ancora vero?)

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