Il posto per scrivere

underwood

Il posto giusto per scrivere è tra la fantasia e le allucinazioni, in bilico. Sta a mezzo tra i ricordi e le profezie, tra gli scarti e gli eccessi, dentro un disordine nuvoloso che si apre a folate. Imbocchi una strada sottile, un cavo d’acciaio sopra i tetti, a cavallo dei fiumi, sospeso attraverso il mare, teso fra i ghiacciai, e senza equilibrio lo percorri a occhi bendati. Ogni volta che perdi la direzione anneghi un attimo e poi cerchi fiato di nuovo. La nebbia dorata ti riassorbe e ci sprofondi. Ci rinasci, e tutto daccapo. Boschi e praterie e dune di deserto, e in fondo non si vede il fondo. Va disegnato metro su metro. Dipingi con gli occhi quel che non c’era prima. Crei come dio. Sei dio. E non distingui il bene e il male. Ciò che è vivo è anche giusto. Il resto è un silenzio ancora da scrivere.

3 thoughts on “Il posto per scrivere

  1. No no, non mischiamo gli ebrei con i samaritani: sei tu la poetessa, e grande, anzi sempre più grande e sorprendente. I miei sono balbettii.

    Comunque il tuo apprezzamento mi migliorerà la giornata: grazie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.


*