Venerdì pesce

frittura

No, non l’ho preparato io: è un piatto di frittura di scampi e moleche dalla leggerezza e sapidità sublimi, come lo si può trovare solo nel mio ristorante preferito di Venezia. Perché oggi è lì che ho passato la giornata: pura evasione, e sacrosanta. Clima giusto, itinerari appartati, nessuna fretta: insomma, una botta di relax, per disintossicarmi dallo stress prolungato delle ultime settimane. Ma che dico settimane: mesi. Una giornata non basta, ma aiuta, se non altro a recuperare un minimo di di fiducia e di senso della realtà.

Al ritorno, i miei gatti hanno riconosciuto il rumore della macchina e si sono fatti sul cancello per accogliermi, mentre il cane, sul retro, si è messo a saltare di gioia come se non mi vedesse da Natale. Poco dopo è rientrata anche la figlia laureanda con le copie della tesi fresche di rilegatura: una goduria toccare e annusare quelle copertine color crema con il suo nome e il logo dell’Università. Infine, nella posta ho trovato alcune belle notizie che hanno contribuito a rinfrancarmi, a farmi intravedere migliore il domani.
Già, domani. Domani espierò con mocio, folletto, lavatrici, fornelli e ferro da stiro, ma forse ripartirò con un po’ più di carica. Ora doccia e nanna, come reclamano le mie caviglie, che oggi hanno dato il massimo dato che, quando torno nella mia città, disdegno meticolosamente qualsivoglia mezzo di trasporto e me la giro in lungo e in largo sempre e solo a piedi. Avete un’idea di quanti giapponesi riescono a stiparsi su un vaporetto? E se rimane ancora posto, ci pensano i tedeschi, i francesi, i polacchi e perfino gli italiani. E allora, in quella calca, schiacciare una buccia come me è un attimo.
Dunque, buonanotte.
E buon domani.