(ho vissuto l’infanzia a Lido di Venezia)
Il fumo di legna che stria la nebbia.
Il latte bruciacchiato sul fornello.
Lo zolfo persistente di un cerino.
Crema solare, plastica calda di sole.
Nafta di ferry-boat.
Salmastro di gomene attorcigliate.
Cipressi al cimitero ebraico, e gabbiani.
Gelsomino fuori da un cancello liberty.
Alito fondo dall’antro di un vinaio.
L’inchiostro e i libri nuovi, la gomma-pane.
I gigli a una madonna patrona di un’aiola.
Pane e burro nel cestino dei bambini,
all’asilo.
la coccoina
Madonna che bei versi. Al punto di pensare che fossero creazione di poetii affermati. Complimenti vivissimi, amica mia.
map: sì sì, la coccoina! E’ venuta prima del vinavil, e ci siamo cresciuti insieme.
Paesanino: grazie, sono contenta che passi a leggermi. Ti considero anche io un amico.
molto suggestiva, davvero…che bella scoperta, trovarla e leggerla oggi, questa poesia elenco da annusare…gli odori sono l’anima dei ricordi
ciao
marina
la gomma-pane, la gomma-pane, già. “alito fondo dall’antro di un vinaio” mi è piaciuto molto. Come li hai accostati, questi odori, quasi li avessi fotografati. grazie per questa manciata di ricordi. ciao.