L’imprescindibile superfluo

Un caffè forte e amaro la mattina
e la sua buona sigaretta dopo;
un goccio d’olio sui cardini alla porta
che non svegli chi dorme più di me;
che profumi al limone la cucina
brillino i piatti le caraffe i vetri;
sfornare il pane per la colazione
in tempo per chi esce e ha ancora sonno;
sole in terrazza per il mio bucato
che asciughi in fretta nell’odor di marsiglia;
cera d’api e la polvere va via
dal piano liscio della scrivania;
cadano dritte e senza false pieghe
le tende bianche dietro le persiane;
sui davanzali salvia e rosmarino
giacinti e crochi e fiori
di cactus sorprendenti;
un anno in più al mio vecchio rosaio
che ne ha visti di afidi e lumache;
il sale giusto nell’acqua che ribolle
ed il basilico sopra il pomodoro;
che torni il gatto puntuale per la cena
e non manchi la tua mail nella mia posta
la sera, se mi sento sola,
prima di andare a letto con un libro
che sappia farmi traghettar la notte.

3 thoughts on “L’imprescindibile superfluo

  1. Rispolverando le reminiscenze del classico la definirei una poesia intimista con accenti pascoliani…

    Complementi e complimenti

    :-)

  2. Grazie per avermi fatto partecipe della tua giornata, che finisce come la mia:con un buo libro da leggere.

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